Mi chiamo Silvia Anjali e sono innamorata del divenire consapevole della vita.
La prima volta che ho sentito un richiamo al ‘chi sono’ veramente è stato a 19 anni, mentre caricavo la legna sulla carriola. Ad un tratto guardo il cielo grigio azzurro. La terra non è più cosi stabile sotto i miei piedi e la bolla in cui pensavo di vivere si apre ad un universo troppo grande per me in quel momento. Ecco la mia prima crisi esistenziale, seguita da un periodo di buio.
Chi sono io?
Il viaggio è cominciato. Dentro e fuori. Miriadi di viaggi.
Questa domanda mi ha accompagnato ovunque fino a divenire negli anni una guida, un dono che costantemente prende spazio dentro me e mi apre al presente.

Lungo il cammino ho incontrato persone e conosciuto strumenti che mi hanno sostenuta e la ricerca è divenuta un piacere, un senso pratico nella vita quotidiana, un movimento spontaneo e naturale.

Le principali pratiche quotidiane sono l’inquiry, il koan, (cioè domande senza una risposta che aiutano all’esplorazione nel momento presente), le meditazioni attive, la danza…
Quello che ho imparato è che ogni situazione, ogni cosa in natura, ogni persona, ogni silenzio, sono qualcosa che ci parla. Tutto è strumento se visto come tale.
La danza in particolare è una pratica che mi permette di ascoltare e lasciare libero il corpo. sentire dove sono e tornare a me.

Ho conosciuto la meditazione attraverso il percorso di counselor in psicosomatica olistica e frequentato corsi di istruttrice mindfulness, biodinamica craniosacrale, massaggio ayurvedico, naturopatia, ashtanga yoga e tantra.
Ho affinato l’ascolto della vita con un percorso sufi che si chiama ‘le dimensioni dell’essere’ e frequento assiduamente il ritiro di ‘who is in?’ , chi c’è dentro, di cui sono innamorata ed in formazione.
Svolgo un lavoro in cui ascolto i cristalli e gli creo un contorno con il macramè, una tecnica di nodi fatti con le mani e con il tempo.